Per scegliere senza brutte sorprese un’auto d’occasione, un po’ di verifiche sono indispensabili, a meno che non si tratti di una vetture proveniente dai programmi di usato ricondizionato e certificato che i maggiori dealer, come Renord, prevedono. Vediamo assieme a quali controlli possiamo prevedere di persona e quali è bene affidare al meccanico di fiducia
Con i listini delle auto nuove di fabbrica non sempre alla portata di tutti e con la prematura uscita di scena di molti modelli apprezzati dal pubblico per le loro doti di parsimonia, versatilità, comfort e abitabilità (vogliamo pensare alla Renault Talisman dCi o alla Dacia Duster 1.5 dCi 4WD?) o per le loro qualità prestazionali (difficile non ricordare le Nissan Juke Nismo o le Renault Clio RS, che non hanno avuto eredi), il mercato dell’usato ha acquisito ulteriore slancio, come confermano del resto le statistiche nazionali, dove i passaggi di proprietà risultano più del doppio delle vendite di auto nuove. Contraltare di questa situazione è il costo delle auto d’occasione, salito sensibilmente proprio in assenza idi un reale confronto con i listini del nuovo, divenuti inaccessibili per molte famiglie.
I vantaggi dell’usato ricondizionato e certificato
Un tempo l’acquisto di un’auto d’occasione era vissuto con grande preoccupazione, sia per la difficoltà di ottenere una garanzia con valore legale (che i concessionari hanno l’obbligo di rilasciare, per una durata di 1 o 2 anni, salvo la sussistenza di una garanzia del Costruttore) sia per l’impegno richiesto dalla formula “vista e piaciuta” che non dà adito a ripensamenti, specie magari se si verificano tardivamente le condizioni dell’auto scoprendo magagne che a un primo giudizio erano sfuggite. Oggi l’usato ricondizionato e garantito delle maggiori concessionarie, come il programma Renord Prime, pone il cliente al riparo da ogni rischio ma non bisogna dimenticare che, quando si acquista da un privato, un po’ di avvertenze sono necessarie.
Controlli iniziali: partire dai documenti dell’auto
A partire dalla documentazione dell’auto: il libretto di circolazione deve riportare l’avvenuto adempimento delle revisioni di legge, i pneumatici montati devono rientrare tra le misure previste dal Costruttore e riportate sul suddetto libretto. Fate poi caso ai precedenti proprietari, se privati o aziende o società di noleggio: queste ultime eseguono regolarmente le manutenzioni programmate ma non possono garantire sul corretto utilizzo dell’auto da parte di chi l’ha usata, sovente disinvolto proprio perché avuta tra le proprie mani pochi giorni e senza particolari responsabilità. Il libretto dei tagliandi è altrettanto fondamentale per verificare i chilometraggi accumulati nel tempo e il regolare svolgimento dei controlli periodici di manutenzione. Ideale sarebbe poter ottenere anche copia delle fatture dei lavori svolti, anche per farsi un’idea delle successive scadenze (cambio lubrificanti e relativi filtri, cinghia o catena della distribuzione) e soprattutto di quelle finanziariamente più impegnative (dischi dei freni ecc).
Controlli visivi da fermo: cosa puoi capire subito
Un primo controllo visivo ci dovrebbe porre al riparo da spese impreviste non solo e non tanto a livello di carrozzeria e rivestimenti interni, che possono dire però molto riguardo la veridicità del chilometraggio indicato sull’odometro. Fate soprattutto caso alle condizioni della pedaliera e del sedile lato guidatore, una cui usura marcata dovrebbe farci scattare qualche campanello d’allarme nel caso in cui i km indicati dallo strumento fossero poche decine di migliaia. Anche l’usura del battistrada è segno di una corretta o scorretta manutenzione: innanzitutto, a livello di pressioni di gonfiaggio corrette o scorrette (troppo gonfie: usura al centro più marcata) ma anche per quanto riguarda l’assetto della vettura, che potrebbe essere da rivedere a seguito di un urto di un certo rilievo o una consuetudine nel salire e scendere dai marciapiedi disinvoltamente. Attenzione ai segni di eventuali urti e ai graffi (da parcheggio o da atto vandalico poco cambia): un passaggio in carrozzeria può essere molto oneroso, ma in alcuni casi previene la prematura formazioni di ruggine. Fari (stato delle parabole, fascio luminoso, LED non funzionanti) e tergicristalli meritano altrettanta attenzione, perché ci saranno d’aiuto all’imbrunire o alle prime gocce di pioggia. Controllare il tutto all’asciutto e con la luce naturale è meglio e più comodo: non ci sfuggirà nulla.
Controlli sotto il cofano: cosa verificare a motore spento
Un primo controllo statico della meccanica dovrebbe portare alla luce eventuali trafilaggi d’olio e perdite d’acqua; non sempre i motori moderni sono completamente visibili a causa delle varie calotte che vengono poste a copertura delle punterie e di altri parti meccaniche ma già lasciando un foglio bianco da un metro per lato sotto la vettura in coincidenza della zona motore-cambio si possono portare alla luce eventuali perdite d’olio senza dover sollevare l’auto sul ponte. Premere sui quattro angoli della vettura per verificare lo stato degli ammortizzatori: dopo la compressione dovrebbe si arrivare subito alla stabilizzazione dei movimenti della scocca. Gesto invece indispensabile per controllare tutto il sottoscocca, l’integrità delle parti più esposte come serbatoio e impianto di scarico, fino a verificare lo stato dei braccetti delle sospensioni. Per questa fase e per la prova su strada, che caldeggiamo come atto finale delle verifiche preliminari all’acquisto, è sempre bene affidarsi al meccanico di fiducia, se non si ha una certa preparazione tecnica.
Dalla prontezza dell’avviamento all’assenza di rumorosità dallo sterzo, dalla fluidità dei passaggi marcia (anche se soprattutto se il cambio è automatico o a doppia frizione) alla precisione della frenata, senza bloccaggi e senza tendenze a “tirare” in una direzione piuttosto che in un’altra si ha subito un primo riscontro, quello più importante.
Usato certificato: garanzia estesa e assistenza stradale inclusa
Nella stragrande maggioranza dei casi, però, tutti questi controlli manuali e personali possono essere evitati se si acquista un’auto proveniente dai programmi dell’usato certificato e garantito dei maggiori dealer, che rilasciano anche una garanzia specifica, da integrare se non previsti e già compresi nel prezzo dell’auto da un programma di manutenzione e da un contratto di soccorso stradale.