Dacia Jogger Hybrid stato il primo modello ibrido della Casa rumena: con la power-unit 4 cilindri full-hybrid da 140 CV abbinata al cambio automatico Multimode la Jogger offre consumi contenuti, comfort elevato e facilità di guida, anche in città e nei percorsi più trafficati. Tre allestimenti, nel segno della praticità. Abitabilità e accessbilità da prima della classe
Jogger rappresenta la perfetta sintesi tra crossover, monovolume, multispazio e station wagon. Un prodotto unico nella gamma Dacia che ha saputo rimpiazzarne tre (Logan MCW, Lodgy e Dokker) in un sol colpo quando è stato introdotto sul mercato nel 2022, portando al debutto nell’offerta commerciale della Casa balcanica la power-unit full-hybrid. Un’unità motrice, il 4 cilindri full-hybrid da 1,6 litri di cilindrata, peraltro già ampiamente sperimentata sui modelli Renault (Clio, Captur e Arkana) e dunque altamente affidabile. Oltre alla maggior sostenibilità ecologica, la Jogger Hybrid presenta numerosi ulteriori vantaggi rispetto agli altri gruppi motopropulsori della gamma.
I punti di forza della variante ibrida
In primo luogo, i consumi molto più contenuti: 4,7 litri di benzina ogni 100 km a fronte dei 5,6 della variante tecnica turbobenzina 1.0 TCe da 110 CV. Il frazionamento del motore a 4 cilindri e l’alimentazione atmosferica, che assicurano un funzionamento più gradevole e confortevole, esente da vibrazioni, l’abbinamento con il cambio automatico Multimode a 6 marce, di cui le prime due riservate al funzionamento in modalità elettrica, a bassa velocità, in manovra e in fase di ripartenza, l’autonomia maggiore consentita dal serbatoio da 50 litri, che supera i 1060 km considerando il consumo nel ciclo combinato WLTP (con percorrenze medie di oltre 21,5 km con un litro di benzina e di quasi 25 km/litro in città, dove il motore ibrido mostra appieno tutte le sue caratteristiche di efficienza.
La Jogger Hybrid aggiunge quindi alle qualità delle versioni TCe ed Eco-G con doppia alimentazione benzina-GPL i pregi specifici della power-unit full-hybrid, facendosi preferire alle sorelle a 3 cilindri per la guida più confortevole in città e nelle situazioni di traffico molto intenso e perturbato che obbligano all’andatura “stop&go”: in queste circostanze la gamba e il piede sinistri rimangono a riposo grazie alla trasmissione automatica e alla conseguente assenza del pedale della frizione, favorendo tra l’altro la sicurezza, grazie alla possibilità di dedicare più attenzione e concentrazione alla strada senza farsi distrarre dai continui azionamenti della leva del cambio.
Una gamma ben articolata
Tre gli allestimenti disponibili: Expression (26.400 euro il listino, salvo eventuali promozioni), Extreme e Journey (27.900 euro).
Sul piano estetico la Jogger si presenta con un look inconfondibile, soprattutto nella versione Extreme caratterizzata da elementi in color rame (gusci dei retrovisori esterni, bordi delle bocchette di aerazione), codolini in plastica scura ai passaruota collegati alle protezioni che percorrono il resto del perimetro inferiore della carrozzeria e la notevole altezza libera dal suolo (200 mm a vuoto) consentono alla Dacia “tuttofare” di esibire uno stile da crossover e affrontare qualsiasi fondo stradale, a maggior ragione sfruttando il sistema antipattinamento regolabile.
Barre portatutto girevoli e terza fila di sedili asportabile
Quanto alla versatilità, la Jogger bada al sodo: dispone di barre portatutto sul tetto facilmente modulabili per gestire un “trasporto eccezionale” non previsto. Infatti esse possono essere ruotate di 90 gradi, così da fungere da portapacchi in grado di sostenere fino a 80 kg (biciclette, sci, box portatutto). Il volume del bagagliaio è di 160 dmc con i sedili della terza fila ripiegati e arriva a 1807 dmc con la seconda e la terza fila abbattute. Rimuovendo del tutto i due strapuntini in terza fila si tocca quota 2085 dmc. Inoltre, complici la soglia di carico ribassata (661 mm) e la lunghezza del piano di carico di oltre 1100 mm, per le famiglie è semplice trasportare orizzontalmente anche un passeggino e una bicicletta da bambino senza doverli smontare.