Anche Renault Clio Hybrid, il modello d’ingresso della Casa francese si propone con una power-unit ibrida, da 143 CV, che spicca per comfort di marcia e consumi molto contenuti, nell’ordine dei 4,3 litri di benzina ogni 100 km. Costa 3650 euro più della versione base da 65 CV ed è proposta nei tre allestimenti Evolution, Techno ed Esprit Alpine
Dal 2020 la hatchback a 5 porte del segmento B è disponibile con la motorizzazione full-hybrid: consumi contenuti, comfort elevato e cambio automatico di serie sono le sue prerogative, che ne fanno una parte ormai irrinunciabile nell’offerta commerciale della Clio, un modello che ha compiuto 35 anni, ben portati grazie alla continua evoluzione che le cinque generazioni sin qui prodotte hanno delineato, un successo planetario (la Clio è venduta in 4 continenti) confermato dai quasi 17 milioni di esemplari prodotti, dal 1990 a oggi.
Alla base di una gamma 100% elettrificata
Oggi la Clio rappresenta il modello d’accesso alla gamma ibrida Renault, che comprende anche Captur, Symbioz, Austral, Espace e Rafale. In comune con Captur e Symbioz la power-unit full-hybrid a 4 cilindri di 1598 cc, per 143 CV di potenza combinata e 205 Nm di coppia, abbinato al cambio automatico Multimode a 6 rapporti (i primi due destinati alle partenze in modalità elettrica). Un motore atmosferico sperimentato e affidabile, nato con il contributo maturato dall’esperienza in Formula 1 della Casa francese.
Un look più moderno e 3 livelli di equipaggiamento
Oggi, giunta all’aggiornamento di metà ciclo di vita della quinta generazione, la Clio si presenta con tre allestimenti, tutti disponibili anche sulla tecnologicamente raffinata versione Hybrid. Si chiamano Evolution, Techno ed Esprit Alpine, con dotazioni crescenti e listino a partire da 22.650 euro.
Evolution è il nome dell’allestimento d’ingresso nella gamma Clio. Oltre al frontale completamente ridisegnato, al logo Nouvel’R in cromo satinato spazzolato al centro della calandra e ai gruppi ottici posteriori dal look moderno con coperture trasparenti (ora disponibili su tutti gli allestimenti), sono previsti i fari full LED disposti verticalmente a forma di mezza losanga e dotati di cinque moduli di fasci luminosi high-tech. Di serie adotta il cruise control, il quadro strumenti digitale da 7 pollici, il climatizzatore, il riconoscimento della segnaletica stradale, l’assistenza al mantenimento della corsia con avviso abbandono corsia, la frenata automatica d’emergenza, il sensori di parcheggio posteriori e i sensori pioggia.
Un gradino sopra la versione Techno, che offre come standard I sedili, i pannelli delle porte e il cruscotto rivestiti al 60% da tessuto Modal in cellulosa di origine biologica, noto per la sua straordinaria morbidezza. La base della calandra presenta una lama aerodinamica in tinta carrozzeria, mentre il paraurti posteriore è nero lucido e le ruote in lega leggera da 16 pollici sono diamantate black. Nell’equipaggiamento di serie si aggiungono il retrovisore interno fotocromatico, il bracciolo centrale, la ricarica induttiva wireless per il telefono cellulare, la retrocamera, il freno di stazionamento elettrico a pulsante, i sensori di parcheggio anche anteriori e il sistema Multisense che permette di impostare le quattro modalità di guida (Normal, Eco, Sport e Individual).
Al vertice della gamma la Esprit Alpine che, con il suo carattere sportivo ed elegante, coniuga perfettamente i tratti distintivi del brand Alpine con il nuovo linguaggio stilistico di Renault. La lama aerodinamica e la base del paraurti posteriore sono in Grigio Scisto opaco e i sedili sono realizzati con materiali sostenibili: 72% in PET riciclato (polietilene) per la seduta e lo schienale e 13% in tessuto riciclato spalmato granulare per i lati. Di serie ci sono il navigatore satellitare, la strumentazione digitale da 10 pollici, la commutazione automatica abbaglianti-anabbaglianti, il monitoraggio dell’angolo morto dei retrovisori esterni e l’Active Driver Assist.
Comportamento su strada brioso: il silenzio domina
Ma come va la piccola “autoricaricabile” di casa Renault? È dolce e rilassante, silenziosa e rassicurante per come tiene la strada e perdona qualche “svista”o quale eccesso di fiducia. Al momento di avviare la power-unit ibrida e di partire regna il silenzio grazie al funzionamento esclusivamente elettrico. Quello che stupisce è il fatto che, anche accelerando con una certa decisione, l'unità termica resta silente. Segno che il motore elettrico non solo non si fa sentire, ma sa spingere con la dovuta energia in quasi tutte le circostanze. Soprattutto in città. Del resto, la Renault dichiara addirittura che l’80% della marcia in città avviene in modalità elettrica. Quando poi il “millesei” entra in azione, lo fa senza farsi notare mai troppo; i passaggi di marcia vengono gestiti impercettibilmente dai motori elettrici così da non risultare evidenti. Nella guida in città si rivela molto utile la posizione B del cambio automatico: in questo modo si ottiene la massima rigenerazione di energia, così da consentire la ricarica della batteria al litio da 1,2 kWh: la decelerazione è notevole e, salvo situazioni impreviste, è possibile guidare utilizzando il solo pedale dell'acceleratore, da premere e rilasciare, ricorrendo al freno giusto per far fronte a casi d'emergenza (o quasi!). La qualità delle risposte ai comandi sull'acceleratore è molto elevata grazie all'eccellente “lavoro di squadra” compiuto dall'unità termica (aspirata) a 4 cilindri di 1598 cc e dai due motori elettrici (49 CV espressi da quello principale e 20 CV da quello secondario). Con un consumo dichiarato di 4,3 litri di benzina ogni 100 km (e un bel po’ meno in città) pari a una percorrenza media di oltre 23 km/litro, e con il serbatoio da 39 litri, la Clio ibrida può percorrere fino a 900 km con un pieno di carburante.
I dettagli tecnici della Power Unit E-Tech Hybrid della Clio
Sul piano tecnico la Clio E-Tech Hybrid spicca per l’abbinamento del motore termico aspirato a un'unità elettrica principale e a una secondaria che funge da generatore-starter. Tra le due lavora una trasmissione a dir poco originale: è simile a un tradizionale cambio meccanico automatizzato a 6 rapporti, privo di frizione, sincronizzatori e di alcuni rapporti non necessari, come la retromarcia, la prima e la seconda. A far avanzare l’auto da ferma provvede solo il motore elettrico principale e quello termico entra in scena solo in velocità, allorché bastano le marce lunghe. Le unità a batteria provvedono a sincronizzare l’innesto delle marce compensando il calo di coppia motrice durante i passaggi di marcia. Tutto ciò va a beneficio del rendimento nel trasferimento della potenza e della coppia, perché i trascinamenti sono ridotti al minimo.